
Ecco uno dei fiori più belli dell’autunno. Il “Fiore d’oro” come dice (in greco) il suo nome Crisantemo, ha avuto un destino opposto in Occidente e in Oriente. Crescendo nella stagione che va verso l’inverno, è diventato simbolo di vita all’Est, di morte all’Ovest. Da noi, chi regalerebbe un mazzo di crisantemi? E in effetti, essi sono coltivati solo in prossimità del 2 novembre.
È un peccato, perché ne esistono di forme, dimensioni e colori diversissimi e molto belli, per tutti i gusti.
MA COME HANNO FATTO??
L’ingegneria genetica al servizio del colore
I primi crisantemi blu hanno superato il severo giudizio della Royal Horticultural Society: il loro colore è “vero”. Ecco come gli scienziati, dopo 13 anni di ricerche e tentativi, li hanno creati.
Il procedimento è riportato sulla rivista giapponese Scientific Advances. Il responsabile del team di ricerca, il dr. Naonobu Noda, ha spiegato che per creare il fiore blu è stato utilizzato il DNA di due piante: la Clitoria ternata e la la Campanula medium.
Il loro DNA è stato trasferito in un batterio (Agrobacterium), noto per la sua capacità di trasportare il DNA da se stesso alle piante.
Quindi il batterio è stato inserito in un crisantemo, cui ha dato il DNA. Un anno più tardi, i semi presi dalla pianta ingegnerizzata hanno dato i fiori blu. Ecco lo schema dell’intero processo.
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(da The Daily Mail, 26 luglio 2017) |
Per ora non troveremo il crisantemo blu in vendita in Europa, perché gli organismi geneticamente modificati devono ottenere un permesso speciale per essere coltivati in UE; tuttavia l’utilizzo in floricoltura dell’ingegneria genetica apre molte nuove prospettive.
Nicoletta Fumagalli