GIRASOLE: ARTE E POESIA

Gauguin: Girasoli su una poltrona, 1901, Museo Ermitage, San Pietroburgo.

Georgia O’Keeffe, Sunflower, 1935
Portami il girasole
Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.

Tendono alla chiarità le cose oscure,
si esauriscono i corpi in un fluire
di tinte: queste in musiche. Svanire
è dunque la ventura delle venture.

Portami tu la pianta che conduce
dove sorgono bionde trasparenze
e vapora la vita quale essenza;
portami il girasole impazzito di luce.
           
Eugenio Montale, in Ossi di seppia, 1925.


Gustav Klimt, Il girasole, 1906, coll. privata.
Girasole


Come ogni fiore, ha una sua piccola
teoria, e ciò che pensa
è in alto. Immagino la lunga
salita fuori dall’oscurità
oltre le ipomee, le emerocallidi, le belle di notte
là in alto verso il sogno continua
a sollevarsi, dove è mezzodì tutto il giorno.

Frank Steele, Sunflower, in “Singing into 
That Fresh Light”, Blue Sofa Press, 2001



Emil Nolde, Sunflowers, 1932, Detroit Institute of Arts
Dalle mie parti

Dalle mie parti adesso tutti dicono
che bisogna fermarli i neri allogeni,
difendere coi denti il proprio bene.
Il più devoto grida slogan blasfemi,
il più mite diventa uno scherano.

O mia nazione, giallo
campo di girasoli spesso invaso dall'orda.
Non possiedi l'avallo di antiche corone
ma noi amiamo
questa tua debolezza che  si chiama
misericordia. Quante volte ho visto
piegarsi i lunghi gambi
sotto un nugolo d'ali, i duri semi
rotti a colpi di becco con smanioso fervore   
da magri storni giunti di lontano!

Anche se adesso un poco tremi
per quelle voci irose che condannano
l'oltranza del tuo cuore,
come al soffio di un vento antelucano
il gonfio curvo fiore.

Fernando Bandini (1931-2013), in Fin-de-siècle, Milano 1998.


Thomas Struth, Girasoli, 1991,
fotografia.
Tom O’ Bedlam fra i girasoli

Avere l’oro nel giardinetto dietro casa e non saperlo…
Mi sono svegliato stamani prima che il tuo sogno si fosse sbriciolato
E ho trovato una cosa curiosa: fiori fatti d’oro,

A sei lati – anche di più – rotti sul selciato,
I petali colore di una fede nuziale.
Tu dormi. Il mattino sorge dorato.


Thomas James, “Tom O’Bedlam Among the Sunflowers” in Letters to a Stranger, Graywolf Press, 2008.






Monet, Le jardin de l’artiste à Vétheuil, 1881
Washington Gallery of Art
Incantesimo d’amore: contro ogni fine


Musa, mi arrendo
a te.

Sia fatta la tua volontà,
non la mia.

Se questo incantesimo d’amore
ti piace,
mandami questo amante,
questo marito,
questo compagno di danza
per il mio letto vuoto
e fa’ che mi riempia    
da adesso
finché morirò.
Io offro le mie ossa,
le mie poesie,
la mia fortuna con le rose,
e il giardino segreto
che ho scoperto
cintato nel mio centro,
e il girasole
che solleva il capo
nonostante i semi pesanti.

Erica Jong, LoveSpell: Against Endings.

Robert Kushner, Sunflower, 2018
Troppo lunga per riportarla qui, ma vale la pena di leggere la Sutra del Girasole (Sunflower Sutra), scritta da Allen Ginsberg a Berkeley nel 1955.
E a lei si potrebbe accostare questo dipinto recentissimo. Considerando che nell’età nostra la pregiata edizione del 1918 dell’Encyclopedia Britannica, con l’elegante copertina di pelle stampata in oro, non sia altro che un relitto vecchio un secolo, Kushner l’ha utilizzata come base per una serie di pitture, come questa del girasole.









STREGATI DAL GIRASOLE: ALTRI DIPINTI
VAN GOGH
Quando si parla di girasoli in pittura, bisogna senz’altro cominciare con Van Gogh, che fra il 1888 e il 1889 ne dipinse una serie. In effetti, il girasole lo aveva già attratto a Parigi, nel 1887, quando ideò diversi quadri con questo soggetto.

Van Gogh, Quattro girasoli appassiti, giugno 1887, Otterlo, Kröller-Müller Museum

Stabilitosi ad Arles nel 1888, Vincent desiderò invitare nella sua casa gialla l’amico Paul Gauguin, che aveva conosciuto l’anno prima. Per arredare la camera destinata a Gauguin, pensò di dipingere una serie di dodici quadri con girasoli. Questi fiori rappresentavano per lui una tensione ideale verso la luce e un ricettacolo di forza assorbita dal sole.
Tutta l’estate Van Gogh fu animato da questa idea e dalla prospettiva dell’arrivo di Gauguin. Voleva coinvolgere l’amico in una comunità ideale di pittori, sul modello di quelle che aveva conosciuto studiando Hokusai e l’arte giapponese.
Nel caldo agosto di Arles, Van Gogh passava ore nei campi ad osservare i girasoli e dipingeva intensamente. “Ci sto lavorando ogni mattina, dall'alba in avanti, in quanto i fiori avvizziscono così rapidamente”, scriveva al fratello Theo.

Van Gogh, Vaso con tre girasoli, agosto 1888, USA, coll. privata - Van Gogh, Vaso con dodici girasoli, agosto 1888 Monaco di Baviera, Neue Pinakothek.

Gauguin arrivò in ottobre; fu impressionato dall’arditezza e dalla novità della pittura e si fece regalare uno dei quadri. A dicembre Van Gogh stava ancora dipingendo girasoli – così lo ritrasse l’amico.

Paul Gauguin: Van Gogh che dipinge i girasoli, 1888, Amsterdam, Van Gogh Museum


Vincent sperimentava con il colore – il giallo cadmio di recente invenzione – , lo spessore della stesura che poi veniva scalfito con il manico del pennello, e con i contrasti tra il fondo piatto e i girasoli contorti.
“Il girasole è mio”, scriveva a Theo, intendendo che questo fiore poteva essere associato soltanto a lui.
Ma l’idea della comunità andò a monte, Van Gogh e Gauguin litigarono violentemente: Gauguin partì e lasciò Vincent in un grave esaurimento nervoso, che lo portò fino a tagliarsi un orecchio.

Van Gogh, Vaso con quindici Girasoli, 1889, Japan Museum of Art, Tokyo

Per tutto l’inverno, Van Gogh dipinse ancora girasoli, ispirandosi ai quadri già realizzati. Fra questi c’è il dipinto venduto a un magnate giapponese con un record assoluto di prezzo: quaranta milioni di dollari.
Al funerale di Van Gogh, il 30 luglio 1890, la bara fu ricoperta di dozzine dei beneamati girasoli.

QUALCHE ALTRO PITTORE
A Van Gogh si è indubbiamente ispirato Diego Rivera per i suoi dipinti.

Diego Rivera (1886-1957), Muchacha con girasoles, 1941 - Diego Rivera, Girasoli, 1943, The Jacques and Natasha Gelman Collection of Mexican Art. Cuernavaca (Messico)
Edward Steichen  (1879 – 1973),
Le tournesol,  c. 1920,
National Gallery of Art, Washington.

Questo girasole astratto risente dell’influenza del Precisionismo, una corrente di pittori nordamericani che intendevano mostrare l’efficienza meccanica di oggetti e scene rappresentandoli in forma semplice e geometrica.











GIRASOLI E POESIA IN GIAPPONE

Campo con centomila girasoli per un festival estivo a Kiyose, sobborgo di Tokyo

Nel Paese del Sol Levante, dal momento in cui fu importato, il girasole divenne uno dei fiori preferiti. Il nome giapponese è himawari. È uno dei fiori che simboleggiano l’estate, ed anche il passaggio verso l’autunno; donarlo a qualcuno esprime rispetto e un sentimento gioioso, radioso.

Particolare di un paravento
con fiori di tarda estate e autunno,
periodo Edo, coll. privata.
Richiamando le forze
del giardino abbandonato –
si drizza il girasole
Saito Sanki (1900-1962)










Ito Yakuchu (1716-1800), Girasole,
da “Flowering  Plants”, pitture sul soffitto di legno
del tempio Shingyoji, Kyoto
Neppure il girasole, che sceglie di seguire il sole,
dimentica così presto il gelo del mattino giù in basso.
Genji monogatari, cap. 30, n. 7.











Sakai Hōitsu,
Flowers and Birds
of the Twelve Months,
serie di dipinti da appendere,
periodo Edo, Coll. Etsuko
and Joe Price, California

I girasoli guardano da questa parte
la sera è arrivata alla mia scrivania
Ozaki Hosai, 1918


Nicoletta Fumagalli

Bibliografia:
https://cultura.biografieonline.it/
www.wikipedia.it
www.robertkushnerstudio.com