Tulipano: storie e simbologia

Due varietà tra le più apprezzate e costose di tulipani, riprodotte nel dipinto Fiori in un vaso di vetro di Ambrosius Bosschaert (1609-10). Sono “Semper Augustus” a sinistra e “Viceroy” a destra.

I tulipani furono coltivati in Medio Oriente fin dall’anno Mille. Nel XV secolo, il Sultano Mehmed II dell’Impero ottomano possedeva tanti fiori, nei suoi 12 giardini, che doveva impiegare 920 giardinieri. I tulipani erano tra i fiori più pregiati, e divennero un simbolo degli Ottomani.

LA PRIMA “BOLLA” SPECULATIVA DELLA STORIA

I tulipani furono introdotti in Olanda nel ‘500 e divennero oggetto di grande ammirazione. Durante il ‘600, per loro furono creati vasi speciali, con piccoli cannelli, in ognuno dei quali poteva stare un solo fiore.  I tulipani erano molto costosi e si vendevano singolarmente. 

Tipico vaso per tulipani olandese e piramide per tulipani, ceramica di Delft. c. 1700 - Rijksmuseum, Amsterdam

In quel secolo, l’Olanda era un Paese prospero e la sua economia la più forte del mondo. 
Negli anni ’30 del ‘600 la popolarità dei tulipani raggiunse in Olanda picchi inauditi, diventando oggetto di speculazione finanziaria: i bulbi erano comprati e venduti freneticamente. Un ulteriore elemento di rischio, di sfida, consisteva nello scambio sul mercato di bulbi il cui fiore non era visibile al momento del contratto.
Tuttavia, moltissime persone acquistavano opzioni da pagare in un secondo tempo, mettendo a garanzia perfino la propria casa. Un singolo bulbo poteva essere pagato anche l’equivalente di dieci volte il salario annuale di un artigiano esperto!
La bolla scoppiò nel febbraio 1637: i prezzi crollarono e molti investitori furono rovinati.

In questo dipinto di Jan Brueghel il Giovane (circa 1640), gli speculatori di tulipani sono dipinti come scimmie vestite con gli abiti contemporanei della classe abbiente.

La mania dei tulipani si risvegliò in anni recenti in Cina, nella città di Changchun, fra il 1981 e il 1985, quando i bulbi delle varietà più ricercate furono venduti per 200.000 yuan, equivalenti a 87 milioni di lire italiane! Anche qui il prezzo crollò poi improvvisamente, con enormi perdite fra gli speculatori.


PERCHE’ PROPRIO IL TULIPANO?

In una cultura che apprezzava l’insolito, l’esotico, l’imprevedibile, i tulipani erano un elemento perfetto: da un anno all’altro, apparentemente per caso, un tulipano poteva produrre improvvisamente un fiore variegato. Oggi sappiamo che si trattava dell’infezione di un virus del mosaico, diffuso dall’afide verde della pesca (Myzus persicae), ma nel XVII secolo le mutazioni parevano miracolose. 
Naturalmente il virus indeboliva la pianta, che doveva alla fine essere distrutta. Oggi la variegatura è ottenuta dagli incroci, non dal virus. 

Paulus Theodorus van Brussel, Flowers in a Vase, 1792, Londra, National Gallery.
Che abilità nel rendere la delicatezza quasi trasparente dei petali del tulipano!

IL TULIPANO, FIORE SIMBOLICO IERI E OGGI NEL MEDIO ORIENTE

C’era una volta, nell’antica Persia, un giovane scultore di nome Farhad, che s’innamorò di Shirin, una principessa armena. Un giorno, il re di Persia, che pure amava Shirin, fece dare a Farhad la falsa notizia che la bella era morta. Travolto da un dolore insopportabile, il giovane montò sul suo cavallo preferito e si lanciò al galoppo giù da un dirupo roccioso, finendo la sua vita. Ma da ogni goccia di sangue che cadde sul terreno, nacque un tulipano scarlatto, simbolo del suo amore perfetto. 
Da qui, il tulipano rosso divenne simbolo dell’amore appassionato.

Come simbolo, il tulipano è molto ricco: in Turchia, significa bellezza femminile, perfezione, paradiso; si pensava che proteggesse dal male, come dimostrano i talismani ottomani e l’abito che il figlio del Sultano Murad portava in battaglia, decorato con tulipani e sepolto con lui.
C’è inoltre un significato spirituale: in persiano, tulipano si dice lale, parola che scritta in arabo ha le stesse lettere di Allah, e anche nella numerologia islamica lale ha lo stesso valore di Allah. Perciò, il tulipano è oggetto di meditazione spirituale. Il nome lale è passato anche in Turchia. In questo Paese, durante l’impero ottomano il tulipano assunse un ruolo importantissimo sia simbolicamente che fisicamente, poiché era coltivato nei giardini imperiali e della nobiltà. 
L’epoca di maggior splendore dell’Impero ottomano (1703 o 1718-30) è chiamata “Età dei tulipani”.

Miniature di epoca ottomana. A destra: un tulipano in una cerimonia pubblica.

Oggi Iran (l’antica Persia) e Turchia gareggiano nell’assegnare al tulipano un posto d’onore:


Logo ufficiale della Turchia e francobollo turco. Bandiera iraniana, adottata dopo la rivoluzione islamica del 1979. Al centro, un tulipano rosso commemora i martiri della rivoluzione. La spada e i quattro petali a mezzaluna formano la parola “Allah” e simboleggiano i cinque pilastri dell’Islam: fede, preghiera, carità, digiuno del Ramadan, pellegrinaggio alla Mecca. Francobollo iraniano. Moneta iraniana da 20 Rial: recto con 22 tulipani, verso con 3 tulipani.

L’importanza del tulipano nella cultura persiana risale all’antichità. Da circa 3000 anni il 21 marzo si celebra Nawrūz, l’Anno Nuovo persiano, che inizia con la primavera; i tulipani ne sono il fiore preferito. Ogni anno, gli iraniani cantano:
“Venga la tua fortuna questa primavera, i campi di tulipani siano la tua gioia”. 

Nicoletta Fumagalli


Bibliografia:
Rijksmuseum, Amsterdam
https://www.rijksmuseum.nl/en/rijksstudio/timeline-dutch-history/1637-tulipmania 
National Gallery, London www.nationalgallery.org.uk
Islamic arts magazine, 14.7.2017
Mostra ‘Flora islamica – Plant Motifs in the Art of Islam‘, Copenhagen 2013 https://www.davidmus.dk/en/current_events/tidligere_saerudstilling/flora_islamica
United States Institute of Peace – Iran Primer http://iranprimer.usip.org/blog/2013/apr/23/politics-and-art-iran%E2%80%99s-revolutionary-tulips

1. La Wakefield Tulip Society continua a coltivare tulipani con variegature dovute a virus; possono essere scambiati fra i membri dell’associazione ed esposti in mostre, ma non venduti a causa delle regole modern sulle malattie delle piante.