PEONIA, nell’arte figurativa e in poesia


Rosso granata, rosa gaio, rosa sentimentale, tre o quattro altre sfumature di carminio, esse hanno i colori della buona salute, e mi rallegreranno per una settimana. 
E poi lasceranno cadere, tutte insieme, il loro braciere di petali, con un sospiro di fiore che imita il brusco trapasso della rosa. 
Colette, Per un erbario

Ecco una descrizione del nostro fiore del mese; nell’arte occidentale, per secoli il suo fascino ha ispirato pittori religiosi e laici.
Martin Schongauer, Madonna nel roseto, 1473. Chiesa dei domenicani, Colmar.

Nella pittura medievale la peonia, una rosa senza spine, è simbolo di Maria. Qui la vediamo sulla sinistra del dipinto.

La peonia fu una grande favorita dei pittori impressionisti, che le ritraggono appassionatamente da sole...

Edouard Manet, Vaso di peonie su piedestallo, 1864 – Paris, Musée d’Orsay
Edouard Manet, Ramo di peonie bianche e cesoie, 1864 - Paris, Musée d’Orsay

… o in composizione con altri fiori.

Frédéric Bazille, Negresse aux pivoines, 1870 - Montpellier, Musée Fabre
Pierre-Auguste Renoir, Natura morta con peonie, 1872 – Mannheim, Kunsthalle

In tempi più vicini, la peonia non smette di ispirare gli artisti, anche con tecniche nuove di tipo fotografico. Il pittore statunitense Cy Twombly, mentre viveva in Italia, dedicò alle peonie una delle sue opere più famose.

Henri Matisse, Le peonie, 1907
Cy Twombly, “Peonies, Bassano in Teverina 1980”, color dry print after polaroid

Twombly dipinse i suoi quadri sulle peonie a Gaeta, tra l’autunno del 2006 e l’inverno 2007. Si tratta di un gruppo di sei dipinti in acrilico, di circa 5 metri e mezzo di misura ciascuno, l’ultimo dei quali è Senza titolo, del 2007.

Cy Twombly, Senza titolo, 2007

Per quest’ultimo lavoro, Twombly coprì il pannello con una tinta di verde giallognolo leggero. Poi dipinse cinque rosette in un verde più intenso, lasciandole gocciolare abbondantemente sulla tela; in seguito coprì questi fiori di bianco, facendo ancora gocciolare il colore. Si ha così l’effetto, opulento e duplice, di fiori che sembrano sciogliersi: fiorire e appassire allo stesso tempo.
I sei pannelli riecheggiano i paraventi giapponesi, e il rapporto con il Giappone è enfatizzato anche dalla citazione che Twombly fa sull’ultimo dipinto, riportandovi una poesia di Takarai Kikaku (1661–1707):

AH! Le peonie
per cui
Kusunoki
si tolse l’armatura

Il riferimento è al samurai del 14° sec. Kusunoki Masashige, che, forse per la bellezza di un fiore, abbandonò il simbolo della guerra. Davvero per contemplare la bellezza ci si deve spogliare della propria corazza e lasciarsi toccare dall’emozione della vita; questo ci rende più umani, anche se più vulnerabili.

Eccoci dunque passati all’arte orientale.

In Oriente, la peonia è considerata la regina dei fiori.
In Cina la peonia è un simbolo di onore e ricchezza, a causa del portamento del fiore e del suo colore rosso. Il nome mou-tan, contiene la parola tan (cinabro), sostanza portatrice di immortalità, che la associa alla fenice. 

Chian Ting-hsi (Cina, 1669-1732)
Utagawa Hiroshige (Giappone), Tre peonie, ca. 1830, Freer-Sackler Gallery of Arts, Washington

Questo simbolismo passò in Giappone, dove la peonia è anche fiore simbolo della piena primavera.

Peonie selvatiche
magnifiche, già al culmine, 
in piena fioritura.
troppo preziose per coglierle
troppo preziose per non coglierle
Ryôkan

Katsushika Hokusai (Giappone, 1760-1849), Peonie e canarino
Katsushika Hokusai (Giappone, 1760-1849), Peonie e farfalla

Il dipinto che segue si inserisce nella tradizione giapponese delle pitture di “Uccelli e fiori”; celebra la piena fioritura della peonia, augurio di ricchezza, prosperità e onore.

Ito Jakuchu (Giappone, 1716-1800), Uccelli e peonie
Zou chuan an (Cina, n. 1941), Peonie
Nicoletta Fumagalli